una serie divertente e non scontata: Tulsa King con un insolito Sylvester Stallone
Questa settimana 70mila persone hanno sfilato a Milano nella manifestazione contro la mafia: per capirci, praticamente gli abitanti di una città come Cremona… Oggi vi parlo di mafia, ma per farvi sorridere, con una serie che ha come tema centrale una realtà mafiosa.
Si intitola Tulsa King, è di produzione americana, in onda su Paramount+ ed è interpretata da uno strepitoso Sylvester Stallone. L’ex Rocky e Rambo impersona qui Dwight, lo stesso nome di battesimo di Eisenhower, Manfredi, un mafioso di New York rilasciato dopo aver scontato 25 anni di prigione per un assassinio di cui non è in realtà nemmeno del tutto colpevole.
Il lato divertente è il suo straniamento nel ritrovarsi in un mondo che non riconosce più, come quando qualcuno si sveglia dal coma o viene catapultato in un nuovo pianeta: poco più di due decenni in realtà hanno trasformato in maniera pazzesca la vita e la comunicazione, per non parlare delle logiche di mafia. Manfredi viene riaccolto come un corpo estraneo, senza grande affetto nel clan dove le generazioni nel frattempo si succedono, ma, poiché non ha tradito, non viene eliminato ma esiliato a Tulsa, in Oklahoma, nel bel mezzo nel nulla. Divertente e non scontato soprattutto nelle prime delle nove puntate, con un finale decisamente a sorpresa. Tulsa King, su Paramount +.