E’ davvero interessante questo documentario che ricostruisce, con immagini straordinarie e una lunga, ipnotica intervista a Vittorio Emanuele di Savoia, la drammatica vicenda in cui, alla fine degli anni 70, davanti all’isola di Cavallo, è stato ucciso un ragazzo tedesco.
Tre episodi su Netflix, firmati da Beatrice Borromeo Casiraghi, che cercano di ricostruire quanto accaduto nella notte fra il 17 e il 18 agosto 1978, quando il 17enne Dirk Hamer è stato colpito ed è morto dopo una lunga agonia.
Il principe nega tutto, la giustizia francese lo ha assolto dopo indagini a giudizio di tutti molto sommarie e superficiali: la sorella della vittima, Birgit, ha passato decenni della sua vita cercando di fare emergere la verità e avere giustizia. Contrastano in maniera straordinaria la intervista al principe, che nega ovviamente di essere stato coinvolto, e quella a Birgit, la cui vita è stata sconvolta e deviata per sempre dalla morte del fratello. Non è un caso che la migliore amica di Birgit sia Paola Marzotto, madre della regista: cosa che ha permesso di avere un taglio emotivamente profondo e una ricchezza di sfumature rare in una docuserie.
Da cronista del Fatto quotidiano Beatrice aveva rintracciato un filmato in cui Vittorio Emanuele, in carcere per accuse poi cadute anni dopo l’omicidio, confessava di aver fregato la giustizia francese e di avere sparato quella notte, mimando anche il gesto dello sparo.
Marina, Princess of Naples, and Vittorio Emanuele, Prince of Naples, on the island of Cavallo, a small island in the Mediterranean Sea located between Corsica and Sardinia, 1985. (Photo by Slim Aarons/Getty Images)
Ma c’è anche molto altro in queste tre puntate. La storia, la famiglia reale italiana, la partenza per l’esilio, il mancato rapporto con i genitori e quello che ha cercato con successo di costruire l’erede al trono con il figlio Emanuele Filiberto, anche lui fra gli intervistati; l’amore contrastato di Vittorio Emanuele con la moglie Marina Doria, bellissima campionessa di sci nautico, di ottima famiglia di industriali e vera roccia della sua vita.
Il programma mi incuriosiva parecchio non solo perché il caso aveva riempito le pagine dei rotocalchi per decenni, così come la storia d’amore prima e la fine dell’esilio dopo, ma anche perchè lavorando per Canale 5 con Giorgio Bocca ero proprio stata nella casa svizzera di Vittorio Emanuele di Savoia per una intervista televisiva. Mi aveva colpito la nonchalance con cui il principe affrontava qualunque argomento, una sorta di distacco che si vede molto bene nel documentario di Beatrice, in cui il principe, gonfio e tronfio, alla fine sui titoli di coda (perfidi) offre a tutti uno “sciampagnino” e si lancia in accuse nei confronto del collega re Juan Carlos, incolpato nientemeno che dell’uccisione del fratellino. Una chiusa che accende una luce nuova su tutto quello che si è visto sin li…
Il principe su Netflix regia di Beatrice Borromeo Casiraghi