sapete chi vi spia al cellulare?
“Ha modificato la nostra forma mentis” spiega Alessandro Nardone, autore con Francesco Fabiano del saggio Le parole sono tutto, pubblicato come ebook da Piemme. “La tecnologia ha cambiato il nostro modo di approcciarsi anche al voto: il fluttuare velocissimo dei consensi da un leader a un altro, che abbiamo sperimentato negli ultimi anni, è conseguenza del fatto che vogliamo risposte immediate in qualsiasi ambito ci cimentiamo. Come siamo abituati a comprare con un clic vogliamo poter far sì che a una nostra decisione corrisponda una azione immediata, anche a livello politico”. Una rivoluzione, quella informatica, che ha aspetti positivi e altri decisamente inquietanti: proprio lo strumento che ci dovrebbe tenere connessi con il mondo, con tutti, in realtà finisce per isolarci sempre più, sommergendoci di stimoli e notizie. “Siamo immersi in questa dimensione in cui ci arrivano notizie da ogni direzione, sia dai media tradizionali che da quelli digitali: ma le informazioni si sostituiscono alla dimensione reale, alle cose, alle persone, alle relazioni umane” spiega Francesco Fabiano. “Ci alimentiamo di informazioni e sempre meno di oggetti, spazio, persone. Ma non solo: stiamo perdendo la dimensione multisensoriale perché utilizziamo solo due dei cinque sensi, vista e udito, silenziando tatto, olfatto e gusto; in questo modo non entriamo più in contatto con il 60% della realtà”. In effetti la media di permanenza online è di circa 6 ore al giorno: che ci isolano convincendoci, peraltro, di essere davvero in contatto con la realtà, con quello che accade. Ma c’è una affermazione contenuta nel saggio che colpisce davvero: se tu hai accesso a tutto, tutto ha acceso a te. “Ed è così, spiega Alessandro.
a cura di ELENA MORA