Mi piacciono le date, le ricorrenze: il 15 gennaio del 1558 saliva al trono la regina Elisabetta prima. Quella che ancora veste la corona è Elisabetta II perché la sua mamma, la regina Elisabetta, è stata solo (si fa per dire) regina consorte e regina madre. Pare che fosse particolarmente esilarante quando, nella quotidiana telefonata madre figlia, al centralinista toccava dire: “Sua maestà la regina Elisabetta per sua maestà la regina madre Elisabetta” e viceversa. E mi ha particolarmente colpito che, quando hanno paragonato la attuale sovrana alla sua super storica ava (come è il femminile di predecessore? E, davvero, esiste?) lei abbia risposto molto molto piccata “Non ho nulla a che spartire con Elisabetta prima, che non parlava inglese, non ha mai conosciuto il suo intero regno e non ha mai goduto della benedizione di una famiglia”. Chi l’avrebbe mai detto che quello che era iniziato come un complimento di una nuova era elisabettiana, come aveva scritto un entusiasta Winston Churchill quando era stata eletta (il ragazzo, come vedete, sapeva stare al mondo) sarebbe stato preso dalla sovrana come un affronto? Ed è curioso davvero questo discorso della benedizione perché nel suo discorso di abdicazione suo zio, Edoardo VIII ormai duca di Windsor, aveva proprio sottolineato come il fratello fosse più adatto di lui a regnare sia per le sue grandi qualità ed esperienza ma anche perché “aveva, come molti di voi e come a me non è concesso, la benedizione di una casa, di una famiglia felice, di una moglie e dei figli”. Probabilmente quel discorso, che aveva deciso della sorte di suo padre, sua madre e, direttamente, della sua intera esistenza, è rimasto in qualche modo scolpito nella su a memoria. Sempre che la consideri ancora, con tutte le rogne che la famiglia le ha causato, una benedizione…
quante regine Elisabetta!
a cura di ELENA MORA