Non so per voi, ma per me la dichiarazione dei redditi è un mistero assoluto. Una volta ho cercato di darmi un contegno fingendo di scrutarla attentamente, ma a un certo punto il mio compagno di vita, super esperto, mi ha svelato ridendo che stavo guardando la stessa pagina, solo in una copia diversa. Io, ovviamente, non me ne ero accorta. Una cosa che mi affascina, però, è la possibilità di donare il 5 per mille del reddito a una buona causa. Non solo, ma c’è anche la possibilità di fare donazioni ottenendo in cambio uno sconto sulle tasse (come vedete il mio linguaggio è molto tecnico…:-). Già, ma a chi donare, come scegliere fra le tante associazioni che, spesso anche tramite spot televisivi, chiedono il nostro contributo? Per capirci un po’ di più ho chiesto aiuto a una esperta (sapete che a me le donne che ne sanno più di me mi piacciono un sacco, e mi piace consultarle e consigliare il loro aiuto), Daniela Faletti. La sua professione è proprio quella di consulente per il no profit: la persona giusta per avere la risposta giusta. Quindi, come districarsi fra i tanti che chiedono un nostro contributo, sia ora che stiamo preparando il nostro 740 (ve lo ricordate che va consegnato entro novembre, vero?) ma anche negli altri momenti dell’anno? Ed ecco i suoi consigli, come piace a me, in tre parole.
RELAZIONE
AZIONI CONCRETE
CAMBIAMENTO
“Vanno elencate proprio in quest’ordine, in quanto un’azione provoca la seguente” spiega Daniela. La relazione perché è cura, amore, passione gioia e credibilità. Le azioni concrete perché quando un amico, come capita spesso, mi consiglia di devolvere a un progetto o una causa, io vado a studiare che cosa ha fatto la associazione, controllo i risconti e vedo la trasparenza, i bilanci, la responsabilità sociale. Il cambiamento perché tutti progetti devono dimostrare di avere un impatto sociale. Se hanno portato un cambiamento sul territorio”.
Ma donare può anche portare a un risparmio fiscale? “Certo, spiega Daniela, c’è la possibilità anche per le persone fisiche, non solo le società, di utilizzare le donazioni anche in detrazione o deducibilità: e questo può essere un buon sprone perché si possono dedurre anche piccole cifre”.
Ma come controllare se la associazione che ci sta chiedendo del denaro, oppure che un amico ci ha consigliato, sia affidabile? “In un futuro dovremmo avere l’Ets ente del terzo settore due categorie riconosciute associazione di volontariato o di promozione sociale; al momento, però, l’unica possibilità è quella di controllare il registro delle Onlus.
Per parte sua, spiega Daniela, “mi sto dedicando a una unica associazione di Fubine, L’abbraccio: abbiamo adottato un villaggio in Africa, costruito una scuola, un ospedale, e di recente abbiamo aumentato il reparti di neonatologia. La scuola un progetto di agricoltura e lotta alla malnutrizione, proprio per agire in profondità nel sociale“. Ma sono tanti i progetti da lei seguiti: una serie di attività in una casa di riposo – e chi vi è mai entrato sa quanto sia importante per le persone anziane ricevere stimoli, ma anche un doposcuola per i bambini con attenzione al rispetto delle diversità e dell’ambiente.
Un sacco di cose su cui riflettere, vero?