Il pomeriggio è troppo azzurro, anche se freddo. C’è la crisi di governo, il covid impazza, i contagi in aumento e le restrizioni si fanno più dure. Mia figlia vive con i miei nipotini a 35 minuti da me, ma al di là dell’invalicabile confine delle regioni: io in Lombardia, lei in Piemonte. Mai avrei pensato, nella mia vita, che tra due regioni così vicine si potesse essere così lontani. Non ci abbracciamo da marzo, certo ci siamo viste, ma i contatti fisici, che pure a me piemontese d’origine non piacciono più di tanto, alla fine mancano. Milano è una città silenziosa, tranne che per le ambulanze che ululano con regolarità. La gente, disciplinata, veste le mascherine, i bar e i ristoranti sono chiusi tranne che per l’asporto e sono sempre di più le vetrine buie, i negozi sventrati, con saracinesche abbassate che non si rialzeranno più a breve. Cerco foto e ricordi di giorni più felici, di viaggi, di sole e amiche, ma stanno diventando quasi irreali. Il treno dei ricordi, dei desideri, va all’incontrario di quanto vorrei, anche se in questo pomeriggio così disperatamente azzurro e freddo. Scusate ma oggi va così…
ma il treno dei desideri…
a cura di ELENA MORA