lo sfogo di Chiara e i tradimenti di fedez: la ferragli ha rischiato di essere mollata il giorno stesso delle nozze?
“Non riesco più a stare in silenzio”: comincia così lo sfogo di Chiara Ferragni in cui racconta, dal suo punto di vista, come è naufragato il matrimonio con Fedez e come la meravigliosa fiction mostrata nelle serie tv per Netflix non corrispondesse per nulla alla realtà.
Racconta di tradimenti e telefonate, di situazioni in cui “avrei detto non fatto fare questo a qualunque amica”, di mancato rispetto e atteggiamenti sbagliati minimizzati per proteggere la coppia e la famiglia.
Ma ci sono un paio di cose che mi colpiscono davvero molto: una che, come lei stessa scrive, nel giorno preciso del matrimonio lui sarebbe stato capace, per amore di un’altra, di mollarla praticamente sull’altare se solo l’altra, la sua amante dal 2017, glielo avesse chiesto. “Aveva pensato di non sposarmi anche solo pochi giorni prima del matrimonio ma poi non sapeva come tirarsi indietro pubblicamente” scrive su Instagram.
Racconta di avere scoperto di una chiamata di Fedez all’amante appena prima di salire all’altare in cui lui diceva che sarebbe bastata una sua parola per mollare tutto; di messaggi all’altra dal letto di ospedale dove Chiara gli era accanto, condividendo paura e ansie per il futuro suo e della loro famiglia. Certo, è normale che per la coppia più mediatica d’Italia, che aveva condiviso ogni dettaglio della sua vita, compreso la nascita dei figli e momenti molto intimi come il ritorno a casa dopo i parti o dopo l’intervento di lui, alla fine, oltre alla dolcificata realtà quotidiana metta in mostra anche la amara realtà di una quotidianità davvero tribolata. Certo, questa è la sua versione, quella di Chiara, di una donna tradita che, forse aveva cercato di chiudere il suo compagno in una vita che non era la sua: una imprenditrice (perché questo è, comunque, lei, una imprenditrice di successo) che aveva fatto di sé e della sua famiglia la merce da vendere, esposta in vetrina. Ma, comunque, una donna che ha sofferto, che deve riprendere in mano la sua vita dopo un gigantesco fallimento; perché comunque la si pensi, che sia nell’attico milionario di Citylife o nel monolocale in periferia, una famiglia che si scompone, soprattutto in maniera così drammatica, è sempre il crollo doloroso di un progetto in cui, ovviamente, con due figli in comune, si è davvero creduto.