Possono tre statue false creare emozione, coinvolgere, toccare nel profondo? Ebbene sì se sono di Michelangelo. Si se sono dei calchi in gesso talmente perfetti da risultare incredibili. Si se viene creata una installazione davvero magica, seguita da un breve filmato fitto fitto di informazioni e immagini. Ma partiamo dall’inizio. La mia amica Luisa mi segnala che a palazzo reale a Milano stanno per essere esposte le tre statue dedicate alla pietà che Michelangelo ha scolpito in tre diverse epoche della sua vita. Bene, interessante, andremo. Poi scopriamo dai giornali che si tratta in realtà dei calchi in gesso delle statue preziosissime e quindi difficilmente trasportabili, che sono esposte a Roma, Firenze e Milano. Un po’ di delusione, ma la curiosità comunque c’è, quindi diamo un po’ di credito alla operazione e in una bella giornata di sole saliamo lo scalone di palazzo reale. La prima sorpresa è che la mostra è completamente gratuita, ingresso libero a gruppi di 40 persone. Nemmeno il tempo di rammaricarci che non si possa prenotare – in fin dei conti siamo delle milanesi imbruttite, sempre di corsa – e ci fanno entrare. Li, nella splendida sala delle cariatidi, 782 metri quadri decorati nel 1700 e bombardati con danni spaventosi nel 1943 dai Lancaster inglesi, ci accoglie il buio.
Le statue sono in ombra, posate davanti a grandi teli bianchi come sudari . Poi inizia la proiezione: piccoli dettagli, o momenti della loro storia proiettati sui teli illuminano piano piano le statue fino a che sono completamente in luce. Un gioco di riflessi, di rimandi, che passano dalla prima statua, di perfezione assoluta, scolpita da un Michelangelo venticinquenne alla pietà Fiorentina, lavoro dell’artista maturo, insoddisfatto di questo suo secondo tentativo, in crisi artistica e alle prese con un marmo duro e pieno dì impurità. Infine, la mia preferita: la pietà Rondanini, che si può ammirare agli ospedali spagnoli all’interno del castello sforzesco a Milano. Una scultura su cui lavoro’ fino a poco prima di morire, tormentandosi proprio sul tema della vita e della morte, della creatività e dell’amore: e, qui, non è più la madre a sorreggere il corpo del figlio, ma è come se fosse il figlio a sorreggere la madre. C’è amore, e disperazione, e rabbia, e impotenza, e dolore e delusione.
E dopo questa immersione totale nelle emozioni – anche solo la sala, lasciata come era dopo i bombardamenti a perenne memoria di come la guerra distrugga verità è bellezza, si può assistere a un breve filmato che racconta ta la storia delle tre statue, di dove e come sono state collocate, scoperte restaurate, ricollocate. Dopo la prima visita sono tornata con un bel gruppo di mie amiche: perché ogni volta che ne parlavo, convincevo qualcuna a venire con me a vederle… spero di avere convinto anche voi perché ne vale la pena.
Fino all’8 gennaio a palazzo reale a Milano, ingresso libero.
orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19,30; il giovedì dalle 10 alle 22,30. Lunedì chiuso.
ingressi ogni 20 minuti per un massimo di 40 persone.
ps: la foto di apertura è di Lucia Gioria, perché è molto più bella delle mie…
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