Così, un giorno, ci si trova su una nave in mezzo all’oceano, sperando di incontrare una balena. Non la grande, bianca balena di Moby Dick, e nemmeno – è il caso di dirlo?- per cacciarla. Ma per passare un pomeriggio in California, per una esperienza nuova. Senza troppa convinzione perché, come attesta la lavagna nel porto, a volte le balene si incontrano, altre se ne rimangono svogliate molto molto al largo. Invece, invece… la prima balena non si scorda mai! Tra le onde si alza un soffio, alto e improvviso. La ragazza che guida L’ escursione grida “Comin up!” Ed ecco comparire fra le onde una sagoma grigia, gigantesca. Scivola leggera malgrado le sue tonnellate di peso, alza la coda come in in saluto e ridiscende nell’acqua. Non riesco a urlare la sorpresa e l’entusiasmo, ma sono in buona compagnia. Avvistata la prima, la nave invia un piccolo drone per pattugliare dall’alto le onde: oggi siamo fortunati. Una seconda, una terza, un gruppo di tre. I fotografi si scatenano con i loro teleobiettivi, ma io preferisco godere lo spettacolo a occhi nudi. Si torna a riva, molto infreddoliti ma entusiasti. Poi, poco dopo che la nave ha virato, un nuovo avvistamento. Quasi un regalo finale da queste regine del mare. Una emozione pazzesca, pensando a quando piccoli uomini cacciavano questi giganti.
La prima balena non si scorda mai…
a cura di ELENA MORA