Un anno fa, una coppia di amici cari ci ha chiesto se volevamo fare con loro un bel viaggio: era il loro 40esimo anniversario di nozze, e stavano pianificando di andare in Africa. Il compagno della mia vita, che non si stacca mai dal lavoro, in un momento di disattenzione non ha detto no. Così, prima che potesse farlo, abbiamo prenotato. Un bellissimo viaggio in Zambia, per un safari fotografico e per vedere le cascate Victoria, che non so per quale motivo lui aveva sempre desiderato vedere, fra i tanti posti al mondo. Abbiamo studiato, prenotato, e infine a settembre siamo partiti. Un viaggio meraviglioso, ammirando panorami straordinari, l’eleganza delle giraffe, la imponenza degli elefanti, la velocità dei ghepardi e le scimmie che, una volta al sicuro dai predatori, strillavano per prenderli in giro. Tutto stupendo. Giornate memorabili, che iniziavano la mattina presto con colazioni esotiche, infiniti giri in jeep per vedere il più animali possibile, a piedi per studiarne le orme, in canoa nella magia del silenzio del fiume, fra ippopotami e coccodrilli. Un viaggio meraviglioso con due amici straordinari con cui abbiamo riso, ci siamo incantati, abbiamo gustato sapori e vini. Ma ora che siamo chiusi qui, fra le mura della casa e il recinto del giardino – che fa di noi degli assoluti privilegiati – ecco, quei ricordi sono preziosi. Per fortuna che lo abbiamo fatto, ci diciamo. Nessuno può prevedere se e quando potremo viaggiare di nuovo, in che modo, per dove. Persino una vacanza al mare più vicino è un miraggio, il bagno al lago, a cinque minuti di macchina, una lontana possibilità. Così sono tanto più felice di aver fatto quel viaggio e gli altri che ho fatto nella mia vita: perché quei ricordi meravigliosi nemmeno il virus,che sta mettendo in pausa la mia vita, me li può togliere.
La mia africa: tanti ricordi, nessun rimpianto
a cura di ELENA MORA