È come se ci fosse una silenziosa sfida che attraversa l’oceano, da Londra a Los Angeles e a New York. Kate, vera principessa del popolo, senza una goccia di sangue blu ma con titolo, sfoggia gambe da urlo giocando a tennis con indosso un completino francese da 200 euro (non poco per abbigliamento sportivo, ma aspettate…).
Meghan, duchessa per merito di un marito che ha rinunciato ai titoli, risponde con un mini abitino di Valentino da 4000, che, onestamente, non le dona: capo bellissimo ma poco adatto a una donna che ha appena partorito.
I giornali inglesi massacrano la moglie di Harry per aver speso, nella tre giorni newyorchese, quasi mezzo milione di dollari in abiti accessori. Gli stessi giornali pubblicano le foto di Kate e famiglia che pranzano a un tavolo da picnic con hamburger low cost. Meghan si presenta a leggere il suo libro per bambini in una scuola di Harlem dove quasi tutti gli scolari appartengono a famiglie bisognose con indosso un completo di Loro Piana, il famoso marchio del lusso super costoso: decisamente un passo falso.
Avanza invece come una dea (o come una regina?) Kate alla prima del nuovo film di 007: fasciata in un Jenny Pacham dorato sorride, abbraccia il suocero Carlo, si prende la scena della serata. E mi tocca citare il mio libro su Wallis Simpson perché Meghan e Kate ricordano molto la regina madre Elisabetta e la mia Wallis: due cognate che si odiavano profondamente, una seduta sul trono l’altra duchessa moglie di un duca, ex principe, che per lei aveva rinunciato, come Harry, a patria, famiglia, titoli (Edoardo VIII addirittura al trono).
La guerra delle cognate
a cura di ELENA MORA