La donna della bomba atomica: la storia dimenticata della fisica che lavorò con Oppenheimer

Il grande successo del film Oppenheimer ha riacceso i riflettori sulla storia di come sia stata creta la bomba atomica: ma una figura femminile è rimasta, comunque, nell’ombra. Si tratta di Leona Woods, scienziata nel team di Los Alamos, unica donna al lavoro accanto a grandi come Oppenheimer, appunto, Enrico Fermi ed Edward Teller. Ne racconta la storia Gabriella Greison, una laurea in fisica nucleare e libri e testi teatrali all’attivo in un affascinante volume edito dalla Mondadori. La donna della bomba atomica, questo il titolo del libro della Greison, si racconta in prima persona con linguaggio e citazioni ipermoderne: una scelta stilistica decisamente particolare. A partire dalle quattro righe in apertura del libro:

“Se una cosa è merito vostro prendetevelo; se una cosa non è merito vostro prendetevelo lo stesso: loro fanno così”

battuta femminista tratta da una serie che la autrice (come me del resto) ama moltissimo: La fantastica signora Maisel.

Una delle chiavi della storia di Leona, di per sé super interessante e pochissimo raccontata, è proprio il femminismo quasi inconscio della protagonista, costretta a lavorare chiusa in tute da uomo, con strumenti da uomo (ma non dimentichiamoci che Samantha Gregoretti, la nostra astronauta, ha dovuto indossare per anni tute da uomo adattate in qualche modo alla figura femminile…). Obbligata a far fronte alle battute maschiliste quotidiane, alla sottovalutazione, all’isolamento e l confronto con le donne “giuste”, le mogli dedite ad appoggiare e sostenere il marito presentandosi al suo ritorno perfettamente in ordine e con la cena pronta. Infine, dimenticata dalla storia, poco citata e assente nel bellissimo (e difficilissimo) film su Oppenheimer.

 

La donna della bomba atomica

Storia dimenticata di Leona Woods, la fisica che lavorò con Oppenheimer 

di Gabriella Greison, edito da Mondadori