la bellissima favola metropolitana di Alessandro Robecchi: Pesci piccoli

Lo ammetto: Alessandro Robecchi è un autore che mi piace tanto, tantissimo. Per il modo in cui scrive, veloce e ritmato, che ricorda un po’ le musiche che il suo personaggio ama tanto. Per il mondo in cui si muove il suo Carlo Monterossi: un autore televisivo di successo, sommerso di denaro ma disgustato dal suo lavoro, in una Milano che non è più da bere ma che ancora scintilla. Ma sotto quel luccichio si muovono tante piccole, piccolissime vite di persone che nemmeno vediamo più davvero: le donne che sgombrano i cesti della spazzatura negli uffici di lusso, la sera, dopo che i grandi manager si sono staccati dai loro computer. La metropoli che si finge Dubai e le periferie dei monolocali; le dive della tv e i poliziotti costretti a inseguire piccoli truffatori; le donne che vestono Prada e quelle che prendono il grembiule da un armadietto scrostato. Vite che si intrecciano ma non si incontrano mai. Tranne che nei romanzi di Robecchi… Insomma, non perdetevi questo Pesci piccoli, fresco fresco di stampa per Sellerio: io ci ho passato un pomeriggio difficile, e mi ha aiutato a scavallare delle ore di vera tensione.