I sette palazzi celesti alla Pirelli Hangar bicocca
Vi ho raccontato (vedi in fondo il link) della bella mostra di Jean Tinguely; ma il pezzo forte di Pirelli Hangar Bicocca è anche la sala dedicata a una esposizione decisamente permanente: i sette palazzi celesti di Anselm Kiefer.
Una opera, che è una istallazione imponente, composta da sette torri in cemento armato, ciascuna a raccontare un dettaglio e una storia, e grandi tele di contorno. Ed è davvero curioso che l’opera nel suo insieme si riesce a percepire solo alla fine, in un angolo della sala, come alla fine di un percorso che, secondo l’artista, vuole ricordare un percorso spirituale di avvicinamento a Dio.
Sono sette costruzioni a forma di torre, quasi sette pilastri del cielo, alte fra i 13 e i 19 metri, composte da moduli di cemento, lastre di piombo, scritte in neon composte nella calligrafia dell’artista. Undici scritte nella prima, che uniscono nell’intenzione i valori dell’intelligenza a quelli della sapienza. La torre Melancholia, invece, ha un poliedro in vetro alla sommità e alla base minuscole strisce di vetro e carta che riportano numeri: la classificazione utilizzata dalla NASA per identificare le stelle; numeri che tornano anche nelle grandi tele ai muri.
Due torri si specchiano e sono complementari come a indicare una possibile unione: il loro titolo JH l’una, WH l’altra, a comporre il nome impronunciabile di Jahweh, Dio in ebraico. Ai piedi delle torri cornici vuote coperte di polvere (su cui, ahimè, qualche visitatore ha scritto il suo nome) e pellicole in piombo: la provocazione di citare un materiale, le pellicole, prefetto per farsi impressionare dalla luce e il piombo, metallo cieco ovvero che la assorbe completamente. La cecità degli uomini?
La mostra, ispirata al misticismo ebraico, è complessa nei significati, tanti e a volte oscuri: ma è di grande impatto e non lascia certo indifferenti; ovvero, arte.
Pirelli Hangar Bicocca, ingresso gratuito, da giovedì a domenica, 10.30–20.30 ultimo ingresso ore 19.30