Lo so che non è nello spirito natalizio, ma questa serie Circeo, andata in onda sulla Rai ma ora disponibile su Paramount+ è davvero da non perdere. Prima di tutto perché ripercorre un vicenda, quella delle due ragazze massacrate di botte da tre coetanei romani, che tende a sfumare nella nebbia del tempo. Ma anche, e soprattutto, perché ci riporta a un clima sociale e psicologico che sembra nello stesso tempo vicinissimo e lontanissimo.
LA STORIA
Siamo nel 1975 a Roma, e due ragazze, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, accettano l’invito due due coetanei, Giovanni Guido e Angelo Izzo, di partecipare a una festa in una villa da sogno al Circeo. La avventura delle due minorenni si trasforma ben presto in un incubo quando si trovano minacciate con una pistola, violentate e picchiate a sangue per 36 ore dai due, a cui si è aggiunto un terzo amico, Andrea Ghira. Rosaria muore affogata nella vasca da bagno dopo torture indicibili, mentre Donatella viene lasciata chiusa nel bagagliaio di una auto insieme al cadavere della amica e si salva solo perché viene creduta anche lei morta.
Battendo sulla lamiera Donatella cattura l’attenzione di un metronotte che chiama la polizia: la foto di lei, nuda, pesta e sanguinante, che emerge dal bagagliaio è di quelle che fanno epoca.
Ma la vicenda si sviluppa poi attraverso il processo: la violenza carnale, in quell’anno, è ancora solo un reato contro la moralità pubblica. diventerà un reato contro la persona soltanto nel 1996 (ogni tanto queste cose vanno ricordate, non è vero?). La fiction segue il processo in cui i due colpevoli verranno condannati all’ergastolo mentre l’altrettanto colpevole Andrea Ghira non verrà mai catturato. Fra i personaggi la avvocata Tina Lagostena Bassi, celebre anche per il documentario Processo per stupro, uno dei momenti più alti dell’incrocio fra tv e impegno civile.
La serie che ha come protagonista Greta Scacchi nei panni dell’avvocata, legale inventata, che si prende a cuore la vicenda di Donatella,mentre Ambrosia Caldarelli è la vittima e Pia Lanciotti una Tina Lagostena Bassi davvero somigliante.
Sei puntate che partono dal giorno dell’incontro dei ragazzi, suggeriscono con garbo la violenza usata nei confronti di Donatella e Rosaria, e si chiudono con la sentenza dell’appello che per i due condannati rinchiusi in prigione riconfermano l’ergastolo. La vicenda ha un seguito, sebbene incredibile, nella vita reale: nel 2004 Izzo ottiene un regime di semilibertà e, quattro mesi dopo rapisce e uccide due donne, madre e figlia di un pentito della Sacra corona unita conosciuto in carcere; nel 2007 viene condannato di nuovo all’ergastolo. Il Guido nel 2009 viene rimesso in libertà.