Bella la fiction di Raiuno, brava davvero bravissima la Mastronardi nell’ interpretare un mito della danza: Carla Fracci. Compito non facile, confrontarsi con una etoile di grande talento ed enorme personalità. Girato proprio all interno del teatro alla scala di Milano, che ha accettato per la prima volta di essere il set di un film anche in omaggio alla sua etoile più famosa nel mondo, ha avuto la consulenza della stessa Fracci poco prima della sua morte, a maggio di quest’anno, a 84 anni.
Alessandra Mastronardi è perfetta nel ruolo, fisicamente molto simile e con la stessa gestualità elegante e misurata della Fracci: accanto a lei Nurejev, la sarta Biki, la grande Callas e, ovviamente, il marito Beppe Menegatti. Il film, che se non avete visto consiglio vivamente di cercare su Rai play, ripercorre la sua storia passo dopo passo, seguendo la autobiografia scritta proprio da Carla, mostrando la carriera da piccina della scuola di danza a stella di grandezza internazionale. In mezzo, esercizio e determinazione, talento e sacrificio, scelte importanti e a volte difficili come quella di diventare madre, spesso evitata dalle stelle della danza per paura di interrompere la disciplina che, sola, porta a volare come senza peso sulle punte.
La ho incontrata più volte Carla Fracci: i capelli tirati a mostrare un grande sorriso, il fisico minuto ma potente; sopra le ossa solo muscoli, costruiti in una vita di incessante esercizio fisico, avvolti in abiti bianchi ravvivati da grandi collane colorate. E alla scuola di ballo della Scala ho visto le bambine come era stata lei, determinate a piegare il proprio corpo per ottenere quella meraviglia che noi ammiriamo sul palcoscenico.
Certo la vita della Fracci, da figlia di tramviere a star internazionale, è anche una vera e propria favola: e mi ha commosso quando, nel giorno dei funerali, i tram che passavano davanti alla Scala suonavano come per salutarla.
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