E’ in onda su Netflix la versione televisiva del capolavoro di Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni di solitudine: un vero e proprio, come si diceva una volta “sceneggiato”, ovvero romanzo trasformato in sceneggiatura.
In questo caso era un compito davvero difficile, sia perché cent’anni di solitudine è un libro molto amato e quando si amano tanto i personaggi di un libro è difficile riconoscerli negli attori che li interpretano, sia perché, con tanti omonimi, di generazione in generazione, è un po’ faticoso tenere il conto degli Aureliano. In ogni caso, questa produzione spagnola in 8 puntate riesce a riproporre la magia del romanzo, a cesellare personaggi complessi, a ricreare un mondo, quello di Macondo, che è ormai più reale della Colombia in cui lo scrittore era nato.
Belle le facce degli attori, i più sconosciuti al pubblico italiano, bella la atmosfera magica che ricrea una comunità in cui identità, religioni, amori e rancori si intrecciano: comunque da vedere se si è amato il libro, anche a costo di rimanere un pochino delusi.