Quella nella foto non è una installazione del salone del mobile (anche se lo sembrerebbe e ne abbiamo viste di simili 😉 . E’ la foto delle ossa rosicchiate dalla osteoporosi. Come le mie. Sì, perché dopo la caduta e la rottura di una vertebra mi hanno vivamente consigliato la MOC, che io colpevolmente non avevo mai fatto. Così ho scoperto di avere una osteoporosi piuttosto avanzata: ma non lo dico per raccontare i fatti miei, che tutto sommato interessano a me a ai miei cari, ma perché sempre più colpevolmente, io ho sempre guardato con degnazione le mie amiche rigorose che la MOC la facevano, che si prendevano calcio e vitamina D, che si facevano controllare. Avevano ragione loro! OK, lo ho detto.
Sono una pessima paziente, e mi annoiano gli esami di ogni genere che ci vengono proposti con frequenza: decisamente preferisco vivere che dover dimostrare continuamente di non avere un tumore. Questo almeno fino a che sono stata bene. Ma la caduta mi ha messo di fronte alla mia fragilità e anche in qualche modo alla mia leggerezza in fatto di salute.
Ora, nel frattempo ho scoperto, grazie al dottor Chiodini super esperto e guru della osteoporosi, che comunque c’è una cura che non solo stabilizza le ossa nello stato attuale ma pare che, nel corso di due anni, addirittura in parte ricostituisce l’osso. Intanto mi sparo calcio e vitamina D in dosi massicce in attesa dell’inizio della terapia. Comunque amiche mie, non fate come me: curatevi!
PS: per chi come me non la avesse mai fatta, la MOC è un esame semplicissimo, una specie di radiografia mirata con una dose di radiazioni minima.