Si è spenta a Parigi, alla ragguardevole età di 104 anni, Olivia de Havilland, da tutti – Meglio, da tutte – conosciuta come la dolce Melania di Via col vento. Così paziente e buona, in confronto alla iperattiva e un po’ nevrotica Rossella, così noiosamente dolce e corretta, che, forse, non la abbiamo mai amata troppo. Meglio Rossella, fissata con un amore sbagliato ( e chi non si riconosce?) ma capace di salvare la sua vita è quella della odiata rivale, salvo scoprire dopo la sua morte , al cinema s’intende, che non c’ era nessuna rivalità possibile e che quel patatone di Ashley amava solo, e giustamente, Melania. Un personaggio che le era rimasto così cucito addosso che ad Olivia non venivano offerte altro che parti di noiose, buonissime e pazienti protagoniste. Lei paziente lo era decisamente meno,tanto che si ribella, si becca una bella sospensione dal contratto e quando torna, dopo dei mesi, le chiedono pure i danni. Lei che fa? Pazienta? Ma manco per niente! Fa causa e la vince. Non solo: la legge che prevede che i contratti siano calcolati da calendario, e non da giorni lavorati come volevano le grandi case produttrici, che lei riesce a far varare, porterà il suo nome; anche se il legislatore, che evidentemente non era un suo fan, ne sbaglierà lo spellino. Ottiene altri ruoli importanti, poi si ritira a Parigi dove ogni giorno, fino a 104 anni, usciva con la sua bicicletta a comprare la mitica baguette. Sopravvivendo a tutti gli altri protagonisti: alla nera Hattie Mc daniel, la mamie che le aveva soffiato l’oscar, a Rossella, preda dai fantasmi del disturbo bipolare,uccisa dalla tubercolosi a 53 anni, a Clark Gable, Stroncato da un infarto a 59, a Leslie Howard, l’amatissimo Ashely: l’aereo su cui viaggiava, nel 1943, venne abbattuto dai tedeschi. Forse perché lui era una spia, forse perché credevano che a bordo viaggiasse Winston Churchill.
Addio alla dolce Melania (ops, Olivia de havilland)
a cura di ELENA MORA