Lo so lo so che addio ad Anita è un titolo che non aiuta la rete a pescare il mio post nell’intero universo: ma chi ha letto i romanzi di Alice Basso, e stava come me aspettando questa ultima puntata della saga pubblicata da Garzanti lo capirà.
Una festa in nero
La trama: Anita è una dattilografa torinese parecchio nei guai sin dall’inizio: sta scappando, non si sa da chi, comunque da un pericolo, ma sta anche fuggendo da un amore che le spacca il cuore tanto è impossibile. Perché siamo negli anni neri del fascismo e lei è fidanzata, anzi fidanzatissima, con il bravissimo-ragazzo-ma-anche-un-po-tonto Corrado. Il suo vero lui è invece Sebastiano, con cui da quattro romanzi sta battendo a macchina gialli di ogni genere, ma da altrettanti le fa battere il cuore sia per le avventure che vivono insieme sia per altre ragioni più intime: ma purtroppo anche lui è promesso alla bionda Mavi, molto poco opportunamente figlia di un importante esponente del partito fascista. E negli anni 30 lasciare una ragazza così, oltretutto buonissima e ingenua, non è proprio cosa. Specie se si hanno dei segreti da nascondere.
Ovviamente non posso dire di più senza guastare la sorpresa, in più devo andare a finire di leggerlo perché lo ho appena comprato e non vorrei mai smettere, quindi che dire? Adorerete i romanzi di Alice Basso, e se già di adorate correte in libreria ad acquistare Una festa in nero edito da Garzanti; costa 18,60 euro, ma se correte in fretta da Feltrinelli lo pagate con il 5% di sconto che sono ben 93 centesimi, quindi quasi un euro intero.