Inimitabile mike… ma la fiction è da guardare!

Nasceva cento anni fa Mike Bongiorno, e la Rai lo ricorda con una (bella) fiction su Raiuno in cui è impersonato da Claudio Gioè.

Che dire? Da una parte Mike era Mike, inimitabile e unico: dall’altra la serie tv in due puntate permette di conoscere meglio la storia piuttosto sconosciuta di questo uomo di successo che però ha sempre tentato di proteggere la sua vita privata, le sue vicende personali.

Lui, Micheal Bongiorno, era riuscito a diventare Mike, il re incontrastato dei quiz in una tv che ancora sussurrava, che ancora era educata, civile, con una straordinaria, costante professionalità. Lo aveva certo aiutato il fatto di essere figlio di una torinese e di un italoamericano: della madre, della buona borghesia piemontese, ha il garbo, del padre la curiosità per tutto. Ecco, avendolo conosciuto per lavoro, posso certificare che Mike fosse un uomo curioso: non nel senso di bizzarro, ma di una curiosità che denotava intelligenza e apertura mentale. Mi ricordo quando, a Vienna, stavamo registrando uno speciali di Natale che prevedeva varie tappe, fra la capitale e Schonbrun: nel girare con tutta la troupe, con un grande pullman, aveva chiesto che ci fosse anche una guida che, durante gli spostamenti, ci spiegava la storia del paese, dell’Austria e dei monumenti che via via stavamo incrociando.

Ma torniamo alla fiction: ben scritta, ben girata, lavora su un gioco di flash back: Mike è al massimo del suo successo e in una rara intervista accetta di raccontare la sua storia. Ritroviamo lui ragazzo, lui partigiano, lui richiuso a San Vittore e scampato più volte alla morte grazie al passaporto americano (verrà infatti poi usato per uno scambio di prigionieri). Ma anche lui sul set, impegnato nel controllare ogni dettaglio con il mitico “signor no” Ludovico Pellegrini. Perché il Mike che sgridava le concorrenti se davano la risposta sbagliata troppo in fretta, quello delle gaffe e delle battute, era anche quello della Réclame, come lui chiamava la pubblicità, di cui aveva capito la importanza prima di tutti gli altri.  Un mito per molti, un colosso della tv che viene ricordato anche con una bella mostra a Milano (ve ne parlo qui https://www.unamoredinonna.it/allegria-che-meraviglia-la-mostra-di-mike/).

Il primo influencer della storia italiana: prima di lui c’erano il prosciutto crudo e quello cotto, ma è solo dopo Mike che nei negozi si sono cominciate a chiedere le marche specifiche. Prodotti che lui portava a casa per assaggiare e testimoniare la bontà, ma qualche maligno diceva anche per risparmiare…Insomma, per i nostalgici come me, per cui il Rischiatutto era in bianco e nero, trasmesso in tutti i bar di paesi e città da televisioni tridimensionali che torreggiavano issate su altissimi sostegni (o almeno così a me sembravano da piccola) ma anche per i giovani per cui al massimo il Mike era il protagonista sconosciuto di surreali pubblicità con Fiorello, questa fiction è da vedere. Perché permette di scoprire un uomo a tutto tondo, con i suoi pregi e i suoi difetti, e, attraverso lui, anche un pezzo di storia della tv e di storia d’Italia.

Mike, su Raiuno, oggi la seconda puntata la prima  disponibile su Raiplay.