Il grande giorno è arrivato: la ultima stagione di The Crown su Netflix

Approdano su Netflix le prime quattro puntate della ultima, attesissima stagione di The Crown. Una fiction che tanto fiction non è, visto che riproduce esattamente gli ultimi mesi, in realtà le ultime settimane, della vita della principessa del popolo. Apre con il momento dell’incidente sotto il ponte dell’Alma a Parigi , testimone un signore che sta portando fuori il cane: ma per le immagini della auto attorcigliata attorno al pilone dovremo attendere ancora.

Qui c’è solo il suono dello schianto che apre alla rievocazione di quella ultima estate di Diana. Che si gode qualche giorno con i figli, nella villa di Saint Tropez della famiglia Al Fayed, prima di consegnarli a Carlo e alla brughiera di Balmoral. Mentre l’erede al trono organizza la festa dei 50 anni della sua Camilla, e come uno stratega la campagna stampa per farla accettare ai sudditi e alla madre. Strategia mediatica che non può che essere perdente con una folgorante Diana in costume, in forma come non mai, impegnata a godersi sole e mare nella sicurezza che il denaro dei Fayed può garantire. Almeno apparentemente.

Teso e coinvolgente il racconto della vacanza, di come la principessa cerchi di addomesticare i fotografi, finendone come si è visto vittima, e del rapporto di Dodi con il padre, deciso a fare di Diana il più bel trofeo della sua carriera.

Non ci riuscirà – questo lo sappiamo – ma qui entra in campo la parte davvero fiction della storia, in cui si cerca di ricostruire i dialoghi fra la principessa e l’erede Al Fayed: la sua proposta di matrimonio, non si sa se davvero mai fatta, e il rifiuto di lei; il famoso anello Dis moi oui, dimmi di sì, acquistato per lei dal gioielliere Repossi. E le ultime drammatiche ore in fuga dai paparazzi impazziti, scatenato dalla storia d’amore del secolo e dalla foto del bacio andata all’asta fra le case editrici a cifre da capogiro, mai viste prima.

Che dire? Certo da guardare, per noi appassionati: non sempre riuscito il gioco delle somiglianze – bene Carlo, benino Camilla, molto bene Dodi e il padre, bene Diana, William ed Harry; meno convincenti i comprimari, di cui a volte si fa fatica a riconoscere la identità.