Si intitola Painkiller, inizia come un documentario, ma questa serie in sei puntate su Netflix è in realtà una fiction tutta da vedere.
Prima di tutto perché la storia, vera, è quella della epidemia di overdose e violenza scoppiata in America all’inizio degli anni 2000 dopo che una casa farmaceutica, la Purdue Pharma, aveva commercializzato come antidolorifico (da qui il titolo della serie Painkiller) un oppioide simile alla eroina. La diffusione del medicinale, immediata e popolarissima, ha portato alla morte di 400.000 persone per overdose e a un incremento della criminalità dovuta alle persone che, in crisi di astinenza, cercavano di procurarsi il medicinale, assalendo le farmacie o procurandosi il denaro per acquistarlo. La serie, in 6 puntate, è super affascinante, ben recitata e guidata da una regia strepitosa: difficile staccarsene, difficile trovare qualcosa di altrettanto valido in giro.
Grandissimi Matthew Broderick, nei panni dell’industriale privo di ogni scrupolo, e Uzo Aduba, già vista in Orange is the new black, che dà vita al personaggio della impiegata investigatrice che apre il caso e lo porta all’attenzione della giustizia con la sua determinazione e il suo impegno. Painkiller, su Netflix