La vecchiaia delle donne, specie se hanno qualche potere, magico o politico che sia, fa paura, viene considerata vergognosa e oscena. La scrittrice Karen Blixen, in un di-scorso sulle donne africane tenuto davanti alle donne danesi, con grande acutezza scriveva già nel lontano 1937: “Tutte le vecchie avevano la consolazione della stregoneria; i loro rapporti con essa erano paragonabili a quelli con l’arte della seduzione. Non si capisce come noi, che non abbiamo nulla a che spartire con la magia, possiamo tollerare di invecchiare”.
Una qualche magia serve davvero sempre, soprattutto invecchiando. Ma come procurarsela? Nel suo libro Crones Don’t Whine (in italiano suonerebbe come “Le streghe non piagnucolano”) Jean Shinoda Bolen, acuta analista junghia- na, raccomanda un curioso “decalogo”, composto in realtà da 13 magiche regole, che qui ho sintetizzato e riscritto per voi. Regole che valgono ovviamente, oltre che per le streghe, per tutte le donne di una certa età; ma anche, e davvero, per le donne di tutte le età. Leggere per credere (anche alle streghe e alle befane).
❶ Le streghe non piagnucolano. Se vi lamentate sempre siete una pessima compagnia per chiunque – ma prima di tutto per voi stesse. Chi piagnucola presume di poter accampare un diritto a una vita diversa da quella che ha avuto, non apprezza ciò che di buono ha avuto e, soprattutto, non riesce a gustare ciò che di buono può ancora avere.
❷ Una strega ha passione e anima. Il segreto è apprezzare quello che si ha e restare profondamente coinvolte nella vita. Senza preoccuparsi di essere giudicate inappropriate o eccentriche solo perché cercate di essere voi stesse e non vi volete conformare agli stereotipi dell’età.
❸ Le streghe hanno il pollice verde. Non solo come giardi- niere. Certo, una donna anziana saggia può far crescere una pianta, fiorire un bocciolo, curare un orto, abilità che riguarda tutte tranne me perché, come dice il compagno della mia vita, ho il pollice giallo. Ma può anche insegnare, aiutare, prendere sotto protezione donne giovani che han- no bisogno di sostegno. E sa anche proteggere il proprio tempo evitando che chiunque possa ritenersi in diritto di invaderlo in qualunque momento con i propri bisogni.
❹ Le streghe credono nel loro istinto. Invecchiando si im- para a prestare più attenzione a quel sottile senso di disagio, o di paura, che ci avrebbe tante volte evitato di com- piere degli errori; sbagli commessi spesso anche solo per non essere giudicate sgarbate, snob, egoiste. Dopo una vita passata a prendersi cura degli altri affidati a noi, do- vremmo aver imparato a chi affidarci e di chi fidarci.
❺ Le streghe sanno fare buon uso della meditazione. Ripensare incessantemente alla lista delle cose da fare è un ricordo del passato. Ora si può ripulire la mente da preoc cupazioni, sensi di colpa, rabbia. Concentrarsi sulle gioie e sulla bellezza è un privilegio.
❻ Una strega può dire ciò che vuole. Gloria Steinem soste- neva che le donne tendono a essere conservatrici quando sono giovani, e diventano via via più ribelli e radicali quando invecchiano, mentre agli uomini succede il contrario. Una strega, come Virna Lisi nella pubblicità del dentifricio (ve la ricordate?), può dire ciò che vuole. Ha imparato che il silenzio è tacito assenso e che ha perso molte occasioni perché troppe volte è stata zitta.
❼ Le streghe scelgono con il cuore. Ogni scelta fatta per paura non serve ad altro che a diminuire le possibilità e le potenzialità. Se seguiamo quello che davvero, profon- damente ci interessa, abbiamo la possibilità di crescere, indipendentemente da dove quel percorso ci porterà.
❽ Le streghe non temono la verità. Ma sanno maneggiarla con giudizio. La verità è uno strumento pericoloso come un bisturi: può ferire, causare dolore o aiutare a guarire. Per le donne dire quello che gli altri vogliono sentire è quasi una seconda natura. Ma, spesso, non serve a nessu- no, anzi, nutre e sostiene la fragilità. Una vera amica non ha paura di dire la verità quando davvero serve.
❾ Le streghe sanno ascoltare il proprio corpo. Anche in re- lazione agli altri. Perché hanno imparato a leggere i sintomi, quello che il corpo veramente ci vuole dire: conoscete l’espressione “uno sfogo è uno sfogo?”. Uno sfogo fisico – che sia una dermatosi, il vomito, il mal di testa – spesso è uno “sfogo” mentale, il segno che qualcosa non va, che qualcosa va cambiato nella nostra vita. Anche a volte le frequentazioni. Perché le streghe sanno anche individuare le persone che ci ricaricano di energie e quelle invece che ne assorbono senza ridare nulla. E hanno imparato a cer care la compagnia delle prime e a evitare le seconde.
❿ Le streghe sanno improvvisare. Una donna anziana che accetta il cambiamento apprezza ciò che di buono c’è nella sua vita, ma sa reinventarsi adattandosi ai mutamenti. ⓫ Le streghe non si umiliano. Dopo anni passati a cercare l’approvazione dei superiori, dei colleghi, di tutte le per- sone che credevamo migliori di noi, è arrivato il momento di smettere di pensarsi e sentirsi inadeguate; è il momento di sentirsi in diritto di essere amate, accettate e trattate bene.
⓬ Le streghe sanno ridere. Ci avete fatto caso che spesso le donne, se sono fra di loro, ridono di gusto? Ridono di tutto e di niente, di un vezzo degli uomini o di una gioia comune. Ridono fino alle lacrime in segno di vittoria ver- so tutto ciò che voleva spezzarle o amareggiarle. O ridurle – orrore! – a piagnucolare.
⓭ Le streghe apprezzano tutto il buono che c’è nelle loro vite. Sanno quanto sono fortunate a essere vive in un mondo in cui molte donne non arrivano a 50 anni. Sanno essere grate qui e ora per quello che hanno. La gratitudine è una potente pratica spirituale. Tutte abbiamo alle spalle giorni buoni e giorni cattivi, ma anche giorni davvero magici. E tante cose di cui essere grate alla vita. Basta saperle riconoscere.