Stresa è sempre stato uno dei miei luoghi del cuore: perché ci vivevano degli zii molto cari, perché ci passavo tante settimane d’estate e sotto Natale, perché rappresentava un luogo di villeggiatura lussuoso e sontuoso a pochi minuti di macchina da casa .
Ma se c’è un momento in cui andare a Stresa è proprio ora: tutta la città si è animata, allestita, decorata per festeggiare il primo Natale post covid. Davanti al lago aspettano i bambini una colorata ruota panoramica, le montagne russe scalate dalla slitta delle renne e il più tradizionale degli autoscontri sui cui Andrea si è divertito come un matto, mentre Anna, più prudente, gli scontri… li evitava ;-).
Lungo tutte le vie della cittadina sono schierati renne e alberi di Natale, pupazzi di neve e tappeti rossi; gli alpini cucinano salamini dal profumo invitante mentre al tavolo di una caffetteria si sono accomodati peluche giganteschi con cui prendere un bel tè caldo.
Al centro congressi si può ottenere il diploma di bravo bambino completato in bella scrittura da un elfo gentile, mentre gli alberi parlano raccontando storie e curiosità del Natale. Una bella cioccolata calda, poi, è quello che ci vuole per riprendersi: e allo storico Gigi bar, del tutto rinnovato, si possono gustare le margheritine di Stresa, piccole quanto squisite… la caramella per i nipotini è in 🎁.
Bravissimi tutti! Brava la sindaca Marcella Severino che è riuscita a coordinare gli sforzi di negozianti e baristi, sempre super bella la città… insomma, se avete nipotini ( e anche se non li avete) correte a Stresa!