E’ un ricamo delicato questo “Punto pieno” di Simonetta Agnello Hornby (Feltrinelli editore): un intreccio di destini, di storie, di voci, in una famiglia siciliana fra gli anni cinquanta e novanta. Gialli e intrighi, amori e tradimenti, raccontati da uomini e donne legati dal filo a volte sottile a volte teso dei legami famigliari per nascita, sangue o matrimonio. Un appassionante affresco sociale che accompagna il lettore fra tanti personaggi creati dalla fantasia dell’autrice e qualche irruzione della storia con persone vere, protagoniste in qualche modo della storia italiana e della Sicilia. Interessante per la scrittura, appassionante per lo svolgersi degli eventi, aperti da un giallo mai del tutto chiuso, curioso per il succedersi dei punti di vista che caratterizzano il racconto. La scuola di cucito aperta da tre donne, le zie soprannominate “Tre sagge” accoglie nobildonne e mogli di famiglia, pericolate e pericolanti, come vengono chiamate le poverette che, per disgrazia o necessità, finiscono a prostituirsi apre il racconto a più voci che scorre per oltre 300 pagine. Storie di famiglia, di figli legittimi e illegittimi, di legami di sangue o di clientela, si intrecciano proprio come nel delicato disegno dei ricami che, dall’isola, prendono il volo perso il continente e altri continenti ancora, come l’America; così come alcuni protagonisti che lasciano la famiglia per studio, lavoro, fuga, e riportano nei palazzi l’eco di quello che sta succedendo nel mondo. Terzo capitolo della saga iniziata con Caffè amaro e proseguita con Piano nobile, si sostiene però anche da sé, e non solo è una piacevole lettura ma anche un bellissimo regalo da fare a qualche amica per poi parlare insieme dei tanti spunti che il libro offre anche, e soprattutto, sul ruolo delle donne dietro le quinte della famiglia e della storia.
Simonetta Agnello Hornby
Punto Pieno
Feltrinelli