Tornare a vedere una mostra, quasi come tornare a respirare liberamente… vabbè si fa per dire, sempre e solo con la mascherina. Certamente però poter tornare ad ammirare quadri bellissimi, scoprire storie e mondi, in questo caso tutte al femminile, è davvero un po’ come tornare alla vita. Questa tormentata mostra, Le signore dell’arte, bloccata dal covid e finalmente riaperta da tre giorni, raccoglie 130 opere di 34 diverse artiste fra il Cinquecento e il Seicento. Ma ogni nome, ogni opera è un mondo che si apre: come nella Partita a scacchi di Sofonisba Anguisola, che mostra donne impegnate alla scacchiera; in quegli stessi anni in cui venivano ampliate le possibilità di mosse per la regina. Le sorelle giovani ed eleganti davanti; la vecchia domestica, dimessa, dietro di loro.
Ed è toccante una Maddalena di Artemisia Gentileschi, fra le più note pittrici di cui sono esposte le opere, che è appesa al muro ancora con i segni, molto evidenti, dei danni prodotti dalla esplosione al porto di Beirut nell’ agosto dello scorso anno.
Mai stata esposta, di proprietà di una facoltosa famiglia libanese, la tela con le sue ferite ricorda come incidenti, attentati e guerre possono danneggiare capolavori che sono sopravvissuti ai secoli. E quanto fragile e’ ogni equilibrio, ogni nazione, ogni capolavoro. Così come siamo fragili noi, in questi mesi complicati: fragili fisicamente ma soprattutto fragili psicologicamente; incapaci e impossibilitati a respirare liberamente; costretti a vivere ogni altro essere umano come un nemico e senza la possibilità di essere rassicurati da un sorriso, il segno di non aggressione, o da una stretta di mano, chiaro, rassicurante segnale del fatto che si è disarmati. La bellezza, in ogni caso, come sempre, aiuta.
Le signore dell’arte, a Palazzo reale a Milano; prenotazione consigliata dal martedì al venerdì, obbligatoria nel week end.
catalogo Skiraeditore.
Tra gli sponsor della mostra Ricola.