Ecco la prima foto di Gerry Scotti nonno…
Al suo ritorno in televisione, Gerry Scotti (al secolo Virginio) aveva fatto il botto di ascolti con Tu sì che vales. In una intervista al Corriere, pochi giorni prima, aveva raccontato la sua esperienza di Covid in termini estremamente toccanti. La sua scala di priorità, aveva detto, era mutata: erano sempre le stesse cose, ma in un ordine diverso. Tra queste, novità, essere in forma per l’arrivo della sua prima nipotina. Vorrei fargli gli auguri, a questo gigante di mole e degli ascolti, che ho intervistato più volte nella mia carriera. E ho sempre trovato una persona gentile, educata, precisa, molto molto professionale: uno di quelli, come si dice in gergo, “che ti danno il titolo”; ovvero che riescono sempre a rispettare anche il tuo lavoro di giornalista cercando di dare una notizia, un taglio giusto per il giornale per cui lavori. In una occasione, mi ricordo, lo ho intervistato con il padre Mario: un omino minuto, garbato – operaio, aveva lavorato a lungo alle rotative del Corriere della Sera, quindi negli anni 60 era una sorta di aristocrazia del mestiere. Ed era buffo il contrasto fra il figlio, grande, e il padre, piccino, ma con un smisurato orgoglio per quello che il suo ragazzone era riuscito a fare. E avrei giurato che quelle che uscivano appena dalla su a tasca erano foto di lui, Gerry, pronte per qualche fan… Il giorno dell’intervista avevo avuto un problema, grave per chi fa il mio mestiere: mi era caduta la agendina elettronica, una delle prime del genere negli anni in cui si stavano affermando i primi cellulari, e si erano cancellati tutti i numeri di telefono. Una tragedia, perché spesso i personaggi, alla fine di un incontro, cedono e lasciano un numero privato difficile da ottenere in altre circostanze. Il giorno dopo me lo sono visto arrivare, in centro, dove era la sede del giornale dove lavoravo, con una agendina elettronica nuova. Piccolo regalo, grande gentilezza: che gli è costata anche un contrattempo, perché la sua jeep è rimasta incastrata all’ingresso del parcheggio, troppo basso per la sua auto…