Quando mi devo davvero rilassare – e in questo periodo succede di frequente! – mi guardo un episodio di Poirot. L’elegante e intelligente investigatore belga, ma che vive e lavora nella Londra del 1935, è ormai il “doppio” del suo interprete, l’attore David Suchet: talmente affezionato al suo Hercule che quando, in un episodio, se ne doveva rappresentare la morte, ha chiesto che la scena venisse girata all’inizio, in modo da ristabilire l’ordine, e la vita di Poirot, prima di lasciare gli studi televisivi. Forse vi ho già detto, anzi di sicuro, che un bel telefilm è come la comoda poltrona a cui siamo tanto affezionati: ci accomodiamo, appunto, e sappiamo che non ci tradirà. Se c’è un delitto, e dove va Poirot, ( così come la signora in giallo di Angela Lansbury), del resto c’è sempre un delitto; e poi c’è un presunto colpevole, contro cui sono tutte le prove possibili e immaginabili; e la causa è davvero persa sino a che non arriva lui, con l’inconfondibile camminata, l’immancabile spilla sul rever della giacca, le sue piccole manie a cui ci siamo ormai affezionati; il buon cibo, lo stendere il fazzoletto prima di sedersi da qualche parte che non sia la sua sedia, il rimbrottare il fedele Hastings, e, infine smontare le ipotesi dell’ispettore Japp. Davvero curioso che David Suchet, poco prima di iniziare la serie tv, fosse comparso in un film nei panni proprio di Japp: la peggiore interpretazione della sua vita, aveva ammesso, mentre con orgoglio alla Poirot ammette che quella in cui presta il fisico (più magro, deve ingrassarsi con dei cuscini) la testa (nei primi episodi si doveva rasare per essere più stempiato, con gli anni non più) e le celluline grigie all’investigatore è la sua migliore di sempre. E se altri attori, anche grandissimi hanno portato sullo schermo piccolo e grande Poirot io trovo che Suchet, con i suoi manierismi e il suo incedere (che lui ricrea, ha dichiarato, pensando di dover stringere una monetina proprio… beh, ve lo potete immaginare da soli) sia il mio miglior anti ansia di sempre.
Inimitabile, elegante poirot
a cura di ELENA MORA