“Mia nonna preferiva me sopra ogni cosa (forse non sopra le caramelle mentafernet)”: come non adorare un libro che propone frasi come questa? . Io, poi, mi ci ritrovo un sacco perché la autrice, Valentina Crepax, era quasi mia coetanea: purtroppo è mancata a settembre, a 68 anni. Era la nipote del creatore di Valentina, Guido Crepax, e condivideva il nome del mitico personaggi dei fumetti (come li chiama chi ha la nostra età: i giovani e gli esperti li chiamano grafic novels ;-). Era, racconta con irresistibile ironia, una benedizione e una condanna: perché tutti cercavano in lei il suo doppio di carta. Ma i ritratti di parole che fa dei componenti della sua famiglia, a partire appunto dalla nonna che “si spazientiva, ma non si arrabbiava per non turbarsi”; con cui si voleva bene senza dirselo, perché in casa non si fanno smancerie (ne so qualcosa, da piemontese…) sono irresistibili. Ragazza madre orgogliosa “in un’epoca in cui queste cose non si facevano in nessuno strato sociale” e felice ragazza nonna… racconta di nonni e zii, fratelli e cugini bizzarri oltremisura, ma proprio per questo profondamente veri.
Infine, da non perdere il regolamento da lei compilato e appeso alla porta del frigo per la gestione della casa di vacanze in comune, in cui ogni regola parte da una citazione coltissima – da Lewis Carrol a Hemingway – per finire con Mark Twain: “Nulla ha così bisogno di essere corretto come le abitudini degli altri”.
Insomma, è un libro questo “Io e l’asino mio”, storie dei Crepax raccontate da Valentina Crepax” di Bompiani, che non si può raccontare ma si DEVE comprare, anche se lei non c’è più, per una dose shock di intelligenza, ironia, humour: ingredienti così rari e preziosi in questi giorni cupi!