Le mie amiche americane (California) postano le foto del primo giorno di scuola delle loro figlie: didattica a distanza causa Covid. Qui da noi si discute, si dibatte, si litiga sulla scuola, mentre le mamme non sanno più a che santo votarsi e quali novene fare perché le scuole riaprano (le nonne pure). E le mense? Non ci sono notizie. Ci penso mentre preparo gli zainetti per la Scuola nel bosco – un campo estivo che grazie a Dio ha ripreso – dei gemelli. Due primi, quattro merende. Una pasta fredda, una pesca tagliata, una merendina – la più dieteticamente corretta possibile, ma d’altra parte come ci si inventa due snack, quattro visto che sono due gemelli – ogni giorno? Quindi, mentre alterno pasta e riso freddi (poi vi spiego un trucchetto molto utile), un panino con il prosciutto e formaggio, un frutto tagliato o dell’uva, due biscotti avvolti nella pellicole o una merendina pronta, penso a come faranno le mamme a occuparsi di questo, tutti i giorni, per mesi. Perché le mense, visto che nessuno ne parla, difficilmente riapriranno a breve. Perché non si tratta solo di mettere insieme gli ingredienti: bisogna anche che gli ingredienti ci siano a casa; che siano stati acquistati e freschi, che ce ne sia una varietà tale da poter alternare i mix. E mi viene in mente l’appello della amica californiana, nello stato ricco, dove moltissime mamme non lavorano, dove domestiche che fanno due o tre lavori prepareranno al posto loro quel cibo che forse i loro figli non possono permettersi: in molti casi, però, in quello stesso stato, come in molti altri, le mense scolastiche garantiscono cibo calorico per la sopravvivenza di bambini di famiglie con problemi. Quindi un gruppo di mamme dalla tranquillità economica sta cercando di aiutare quelle mamme a cui la scuola non garantisce più il cibo. Già. Penso a tutte queste cose mentre tranquilla, con tutto il tempo del mondo, con la spesa fatta con calma alla Esselunga, preparo per i gemelli. E, una volta di più, ripenso a come sono fortunata. Due nipoti sani, a cui posso scegliere che cosa preparare per il picnic – ahimè quotidiano – al campo estivo. Ma le mamme in smart working, in tempo di e-learning, poket lunch, come faranno? E non va meglio se la chiamiamo DAD, didattica a distanza (anche se ho sempre pensato che dietro una parola inglese, se cade dall’alto, si cerca sempre di nascondere una qualche fregatura…).
PS: il trucchetto. Esistono delle buste di riso precotto (me le ha fatte conoscere la mia amica Tiziana): bianco, rosso o nero. gli ingredienti, li ho controllati, sono solo riso e olio di riso. Bastano due minuti per mescolarli a pomodorini, albicocche secche, piselli o fagiolini, carotine, per un primo perfetto da asporto; ai gemelli, poi, quello nero piace un sacco perché lo chiamano le formichine. Ma le buste sono anche fantastiche per un ospite arrivato all’ultimo momento, sia da sole con un pesce che con qualsiasi verdura. Il riso nero – che si chiama nerone, cosa che mi fa molto ridere – è anche sempre scenografico…