Alzi la mano chi non ha mai detto “Domani è un altro giorno. Ci penserò domani” come la indomita Rossella di Via col vento. E chi non ha apprezzato l’addio di Rhett : “Francamente, mia cara me ne infischio”? Frase, peraltro, a rischio censura nel lontano 1939 (tanto è vero che erano state preparate diverse versioni più leggere, tipo Non potrebbe interessarmi di meno o La mia indifferenza è sconfinata. Decisamente meno efficaci).Sono solo due delle battute celebri di Via col vento, indimenticabile capolavoro del grande schermo. Personalmente, se posso, me lo bevo tutto di un fiato. Cioè, me lo bevevo: perché proprio ora, che le piattaforme internet lo proponevano in modo che si potesse vedere senza fare notte (dura 238 minuti e, sì, ha qualche lentezza), la piattaforma HBO ha deciso di rimuoverlo dal catalogo perché razzista. Perché la figura della Mami, la governante di colore che accudisce Rossella in ogni cosa, le stringe il corsetto e la consiglia nel suo comportamento, viene considerata profondamente discriminatoria in un momento in cui gli Stati Uniti vivono violente rivolte. E dire che la storia di Via col vento è profondamente segnata dal razzismo, con Hattie McDaniel, la indimenticabile Mami, esclusa dalla prima del film ad Atlanta, a causa delle segregazione razziale ancora vigente in Georgia; e il produttore dovette insistere perché lei potesse ritirare l’Oscar, il primo vinto da una afroamericana, ma Hattie e il suo accompagnatore furono comunque fatti sedere a un tavolo lontano dagli altri protagonisti e dal regista. Il personaggio fu criticato dai bianchi conservatori, secondo i quali Mami si prendeva troppe libertà nei confronti della sua padroncina, e dai neri, che lo bollarono come “lo zio Tom dei bianchi”; e l’attice fu da tutti criticata per aver accettato il ruolo. Si difese, un po’ all’americana, ribattendo alle accuse: “Perché dovrei sentirmi in colpa se interpretando una cameriera guadagno 700 dollari a settimana? Se non l’avessi fatto, ne guadagnerei 7 alla settimana lavorando come una vera donna di servizio”. Ebbe quattro mariti: due la lasciarono vedova, mentre da due divorziò. Morì giovane, a 57 anni, nel 1952: ma il suo desiderio di essere sepolta copn gli altri attori importanti, nell’ Hollywood forever cemetery, non poté essere esaudito per la segregazione razziale. Credo che la sua storia, in realtà, possa essere importante per comprendere come il razzismo sia storia davvero recente. Che non vogliamo rivedere. Mentre, per favore, lasciateci vedere Via col vento!
Non toglieteci via col vento!
a cura di ELENA MORA