Questa non è, ovviamente, la ricetta del budino: basta una bustina di polvere (io uso quella della Lindt, che secondo me è la migliore), mezzo litro di latte fresco, e il gioco – il budino – è fatto. Certo, poi c’è il bonet, il tipico budino piemontese agli amaretti, cotto a bagno maria, ma siamo su un altro pianeta. La settimana scorsa abbiamo trovato, dimenticata in un cassetto, questa forma di plastica che la Elah regalava, quando eravamo piccoli, nei primi anni sessanta. Incredibile ma vero, la plastica non era per nulla rovinata da tutti i decenni: così abbiamo versato il nostro budino nella forma… e quando lo abbiamo rovesciato è stato di colpo un flash back alla nostra infanzia, quando ci contendevamo – come hanno fatto i gemelli oggi – il pezzo della proboscide o della coda, le gambe o la faccia, divorandoci tutti insieme un intero elefante! Nota curiosa: su Facebook la foto ha avuto un successo incredibile!
che sapore ha la nostalgia?
a cura di ELENA MORA