Non è una visione facile, ma decisamente interessante: Unorthodox, su Netflix, propone in quattro puntate la storia di una giovanissima sposa, cresciuta in una comunità ortodossa chassidica. Nella New York del duemila uomini, donne e bambino vivono come se due secoli non fossero passati: niente internet, niente libri, niente musica, nessuna educazione per le donne ma la ferma convinzione che sia necessario mettere al mondo più figli possibile per riparare allo sterminio degli ebrei. Convinti che solo evitare ogni genere di assimilazione al resto del mondo potrà proteggerli, conservano ogni minuscola tradizione e dividono rigorosamente il mondo maschile da quello femminile. La fiction è liberamente ispirata alla storia di Deborah Feldman, già piccola ribelle fin da bambina, che dopo essere stata sposata a 17 anni a un uomo che ha visto per mezz’ora prima delle nozze, decide di fuggire e costruire una vita per sé e per il figlio, che desidera abbia possibilità più ampie di quelle aperte (o, meglio, chiuse) dalla comunità. Interessante, sconvolgente.
unorthodox: una storia sconvolgente
a cura di ELENA MORA