Mi chiama una televisione importante per presentare, sia pure in una manciata di secondi, il mio sito. La mia prima reazione è di assoluta felicità. La seconda di panico. Già: mi sta chiamando una televisione importante e non ho niente da mettermi. Qui al lago, dove ci siamo trasferiti, ero arrivata convinta di restare per il fine settimana, prima che chiudessero la Lombardia e poi, via via, tutta l’Italia. Quindi ho con me due magliette, due pile e due fuseaux: lavo l’uno, metto l’altro, lavo l’altro, metto l’uno. Se questa faccenda dura a lungo – e lo farà – credo che alla fine brucerò questi indumenti. Come momento catartico, certo, perché non li potrò più sopportare. Ma anche come momento utilitaristico, perché saranno bucati, lisi e… io comunque non ci entrerò più. Già, perché contrariamente alle mie amiche che puliscono, puliscono, puliscono e se ne stanno, sole in case più brillanti della pubblicità dei detersivi, io cucino e cucino e cucino perché è l’unico modo per me di rilassarmi. La casa, intorno, chiede disperatamente aiuto, ma io faccio finta di niente. Ma tornando alla tv: mi presenterò con il mio pile migliore, quello azzurro jeans, e con questo cespuglio informe di capelli color topo che ho in testa. Per fortuna ho i miei trucchi, e i consigli di Elisa Bonandini che sto condividendo con voi sulla mia pagina Facebook. Già, perché c’è stato un tempo, solo qualche settimana fa anche se sembra una scolo, in cui potevamo uscire, vedere le amiche, prendere tutto alla leggera senza suoni di ambulanze e immagini di infiniti cortei di macchine militari che trasportano bare. Passerà, ragazze. Ce la faremo.
sto per andare in televisione e non ho niente da mettermi!
a cura di ELENA MORA