E’ un giallo intricato, senza vittima ne’ assassino, questo Le voci di via del silenzio, di Elvira Serra, edito da Solferino. Un romanzo che mi ha subito intrigato quando ho scoperto che non solo aveva una lunga parte ambientata a Orta, e per la precisione sull’isola di San Giulio, e per maggior precisione ancora proprio all’interno del monastero di clausura che si alza, come un palazzo, in mezzo all’isola.
Un luogo che mi ha molto affascinato, da sempre: per l’aria di mistero che lo circonda, per la magia del lago, perché sembra davvero difficile comprendere come si possa decidere di lasciare dipanare la propria vita in un convento, in preghiera, lontane da tutto e da tutti. Ma la magia deve aver contagiato Elvira Serra che, dopo aver passato 36 ore “al freddo, come dice, ma scaldata dal calore della comunità religiosa” per scrivere un articolo per il corriere della sera, ha deciso di ambientarvi un intero romanzo.
Un vero e proprio giallo, di cui è davvero difficile immaginare la soluzione (e risoluzione) che intreccia le storie di due giornalisti, in tempi diversi: Luca, firma di podcast di successo, arrivato al convento per una intervista con la madre badessa, e Giulia, giovane e rampante inviata, giramondo per scelta, decisa a vivere e raccontare gli eventi più importanti di cronaca e storia. Le due vicende sembrano non avere nulla in comune, tranne la professione e la passione per quel lavoro, fino a che…
Ovviamente non posso svelare la soluzione del giallo, ma posso garantire che è bellissimo leggere una storia ambientata nei luoghi che amiamo, che addirittura cita Borgomanero, la città dove sono nata e dove uno dei protagonisti ha visti la luce; un libro che nelle pagine ricrea la magia di un luogo unico come Orta, piccolo borgo a un’ora da Milano ma che sembra fermo nel tempo. Ma anche la emozione di una giornalista nell’essere testimone di eventi eccezionali in quello che, come dice anche l’autrice, è uno dei mestieri più delle del mondo. La via del silenzio del titolo è quella che attraversa l’isola di san Giulio, circonda il monastero, la abbazia benedettina Mater Ecclesiale, dove le suore pregano a intervalli regolari, a partire dalle quattro di mattina, ricamano, cucinano, e dove i laici possono chiedere di essere ospitati per qualche giorno e condividere la preghiera, la mensa, la ita di comunità delle religiose.
Elvira Serra
Le voci di via del silenzio
Solferino
Il reportage di Elvira Serra sul Corriere lo trovate qui: https://www.corriere.it/cronache/il-racconto/22_dicembre_28/clausura-le-monache-perlopiu-siamo-laureate-non-dite-che-qui-dentro-sprechiamo-nostra-vita-1efb3964-8074-11ed-8d72-69c6a5e86cfe.shtml
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